Roma, 7 giugno 2021- Disturbi d’ansia, sonno, irritabilitá, regressione: sono gli effetti psicologici causati dalla pandemia da Covid sulla salute mentale di bambini e adolescenti. Attualmente il 99% di loro nel mondo sta infatti sperimentando varie forme di limitazione della propria autonomia di movimento, compresa la sospensione della frequenza scolastica.
E il 60% vive in Paesi con lockdown parziale o totale. Effetti che possono essere gestiti e ridotti quanto più precocemente genitori e pediatri intervengono per evitare che lo stress diventi tossico. A fare il punto è l’Istituto superiore di sanità (Iss) che passa in rassegna diversi studi sull’argomento.
Sono molteplici le ricerche che dicono che gli alti livelli di stress e isolamento possono influenzare lo sviluppo psico-fisico di bambini e adolescenti, anche a lungo termine, pesando maggiormente su chi si trova in situazioni di povertà economica, sociale, educativa. Secondo una ricerca dell’Università di Harvard, realizzata a marzo e aprile scorso su un campione di 3.453 individui (per l’Italia hanno partecipato l’ospedale pediatrico Gaslini e l’università di Genova) è emerso, per quel che riguarda le famiglie italiane con figli minorenni, che nel 65% dei bambini sotto i 6 anni e nel 71% sopra i 6 anni ci sono stati problemi comportamentali e sintomi di regressione. Sotto i 6 anni i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e d’ansia (inquietudine, ansia da separazione), mentre tra i 6 e 18 anni sono prevalsi disturbi d’ansia, sensazione di mancanza d’aria e del sonno.