Tumori genitourinari: “In italia 81.500 nuovi casi stimati nel 2019″

Milano, 1 ottobre 2020 – Nel 2019, in Italia, sono stati stimati 81.500 nuovi casi di tumori genitourinari: 37.000 alla prostata, 29.700 alla vescica, 12.600 al rene e 2.200 al testicolo. Sono neoplasie in crescita, ma si stanno evidenziando importanti progressi nel trattamento della fase avanzata della malattia. Alle nuove prospettive nelle terapie e nella diagnosi è dedicata l’ottava edizione del Congresso internazionale “New Generation WTC-GU, World Top Communications of the Year in Genito-Urinary Oncology” (www.wtc-gu-2020.it), che si apre oggi in forma virtuale con la partecipazione dei più importanti esperti al mondo. “Contro i tumori genito-urinari è sempre più necessario il lavoro di squadra – spiega il prof. Sergio Bracarda, Presidente del Congresso e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica e Traslazionale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni -. Attraverso un approccio multidisciplinare e multiprofessionale nella cura del cancro alla prostata, rene e vescica è possibile prendere in carico il paziente in tutte le fasi della malattia e garantire percorsi assistenziali uniformi. È inoltre dimostrato che, in questo modo, si possono migliorare le risposte alle cure, favorire l’accesso tempestivo alla riabilitazione e gestire al meglio l’eventuale ricomparsa del tumore. Dall’altro lato, serve anche un sistema di accessi diffusi nel territorio, che consenta al cittadino di entrare nei percorsi di cura direttamente dal proprio luogo di residenza”.

“Il programma del Congresso – afferma il prof. Bracarda – è caratterizzato da un’analisi critica, condivisa trasversalmente con tutti gli specialisti coinvolti, delle principali novità della letteratura internazionale in tema di neoplasie genito-urinarie, differenziandosi tuttavia per l’attenzione particolare ai salti ‘qualitativi’ e non più solo ‘quantitativi’, che stanno cambiando ad intervalli sempre più brevi le modalità di diagnosi delle neoplasie prostatiche, renali e uroteliali, inserendo dettagli biomolecolari e modalità di trattamento sempre più personalizzati. Proprio in questo senso va inteso il termine ‘new generation’ che dà il titolo al congresso. Saranno analizzate le ultimissime novità conoscitive e terapeutiche del tratto genito-urinario, nell’ambito di una esposizione sistematica che virerà dalle strategie terapeutiche esistenti alla definizione di nuovi scenari. Si stanno infatti evidenziando risultati importanti nelle neoplasie urologiche, da un lato ad opera di farmaci immunoterapici anti PD-1, anti PD-L1 e anti CTLA-4, dall’altro grazie a terapie mirate, come gli inibitori di PARP e gli inibitori delle tirosin chinasi”.