Studio: l’obesità in gravidanza può danneggiare il nascituro

29 marzo – Per le donne fortemente obese il rischio di complicazioni in gravidanza, come diabete gestazionale e la gestosi, può essere ridotto anche attraverso una piccola perdita di peso. Il dato emerge da una ricerca australiana guidata dall’endocrinologa Sarah Glastras dell’Università di Sydney e pubblicata su Frontiers in Endocrinology, che ha comparato schede mediche di oltre 2500 madri obese che avevano partorito lungo un periodo di cinque anni. Ricerche precedenti avevano evidenziato la maggior probabilità per le donne incinte sovrappeso, rispetto alle normopeso, di avere complicazioni; tuttavia la studiosa ha calcolato un rischio accresciuto per le donne con obesità di classe III o patologica (definita come indice di massa corporea (IMC) di 40 o più, rispetto alle donne di classe I (IMC fra 30 e 34,9). Glastras ha dimostrato infatti come le donne con obesità di classe III hanno un rischio più che doppio di contrarre una gestosi, rispetto alle donne di classe I (6,2% contro il 2,8%). Le donne obese di classe III hanno anche una probabilità più alta di contrarre diabete gestionale (28% per le madri di classe III, contro il 21% in classe I) e di necessitare di un parto cesareo (54% contro 40%). La studiosa auspica alle donne obese di ridurre il proprio peso prima di pianificare una gravidanza: “Mettereste a rischio non solo la vostra salute, ma anche quella del nascituro”, scrive.