12, gennaio 2024 – Senza correttivi, la spesa sanitaria media dei Paesi Ocse, in crescita da due decenni, è destinata a salire ulteriormente raggiungendo l’11,2% del Pil nel 2040. Toccherà invece l’11,8% se si vorranno mettere in atto misure aggiuntive per prepararsi a future pandemie. È quanto emerge dal rapporto ‘Fiscal Sustainability of Health Systems’ pubblicato questa mattina dall’Ocse.
Il rapporto, dall’eloquente sottotitolo “Come finanziare sistemi sanitari più resilienti quando i soldi scarseggiano?”, analizza l’andamento della spesa sanitaria e l’impatto di diverse misure adottate per garantire la sostenibilità dei servizi sanitari. “Nei due decenni precedenti la pandemia di Covid-19, la spesa per la salute nei paesi dell’Ocse è aumentata costantemente, in media, da circa il 7% del Pil nel 2000 a quasi il 9% nel 2019”, spiega il rapporto. A trainare l’aumento di spesa “una combinazione di aumento dei redditi, innovazione tecnologica e invecchiamento della popolazione”. Secondo l’Ocse, la tendenza è destinata a proseguire. Tuttavia le sfide economiche e geopolitiche stanno influenzando la capacità dei Paesi di finanziare qualsiasi spesa aggiuntiva per la salute, rendendo di fatto insostenibile il finanziamento dei servizi sanitari. Il rischio, senza interventi tempestivi, è “un’era di nuove misure di austerità”. Il rapporto propone soluzioni per contenere la crescita insostenibile della spesa sanitaria. Puntare sull’efficienza, per esempio, “potrebbero far risparmiare fino a 1,2 punti percentuali del Pil. Ciò porrebbe la futura spesa sanitaria totale su una traiettoria ascendente molto più dolce e sostenibile, raggiungendo il 10,6% del Pil nel 2040 (rispetto all’11,8% del Pil in assenza di importanti cambiamenti politici)”.