25 gennaio 2022 – Le donne e i più giovani sono tra le categorie maggiormente colpite nel benessere psicologico a causa della pandemia, in particolare in Europa e specialmente in Italia (48% nel nostro Paese, 33% globale). Per gli italiani la pandemia è una delle variabili che ha influito maggiormente sulla salute mentale, seconda solo all’economia e all’occupazione. Tuttavia manifestano un buon livello di ottimismo per il futuro e adottano un approccio positivo per superare le difficoltà (63% campione Italia, 55% media globale).
E’ quanto emerge dall’edizione 2022 dello studio “Being Mind-Healthy”, report sulla salute mentale e il benessere presentato da AXA e condotto da Ipsos su un campione di 11.000 persone a livello globale. Nel nostro Paese il 78% dei rispondenti (contro il 38% della media degli altri Paesi) dichiara di aver perso l’accesso ai servizi di assistenza per l’infanzia e alla scuola in presenza. Gli uomini invece manifestano un miglior stato di benessere mentale, legato anche a una maggiore sicurezza del lavoro e del reddito. I settori, infatti, più duramente colpiti dalla pandemia sono quelli che vedono un maggiore impiego femminile, come scuole, sanità e ospitalità. Persiste, tuttavia, un forte stigma sull’argomento salute mentale: gli italiani tendono a non parlarne con i figli e sono tra i meno propensi, in Europa, a cercare sostegno da familiari e amici in caso di disagio mentale. Un dato riassume il problema: l’Italia è l’unico Paese europeo dove il numero delle persone che hanno fatto autodiagnosi è superiore rispetto a quello di chi si è rivolto a uno specialista. Inoltre in Italia solo il 24% degli intervistati ritiene che il sistema sanitario pubblico fornisca un supporto adeguato, e solo il 31% ritiene che il proprio datore di lavoro dia sostegno ai propri collaboratori quando si tratta di salute mentale.